lunedì 15 settembre 2014

domenica 14 settembre 2014

Articolo sulla manifestazione di ieri contro gli M346 a Israele, contro le servitù militari

Di seguito pubblichiamo l'articolo di varesenews, in merito alla manifestazione che si è tenuta ieri a Varese (come in altre città italiane), in solidarietà alla Sardegna, per dire No alle servitù militari, no agli M346 ad Israele, no a tutte le armi e a tutte le guerre, no alle fabbriche belliche!

"Non vendete gli M346 a Israele"

Il Comitato varesino per la Palestina ha protestato in piazza XX Settembre contro le forniture di armi dell'Italia ai popoli in guerra. «C'è troppa indifferenza sulla sofferenza dei palestinesi» 
«Questa città è sempre meno sensibile al dramma del popolo palestinese». Filippo Bianchetti, portavoce del Comitato varesino per la Palestina, è in piazza XX settembre con gli altri attivisti per unirsi alla giornata di protesta contro la guerra e denunciare l'indifferenza nei confronti di un conflitto che ha già provocato 2.250 morti tra i palestinesi.
«L'informazione - continua Bianchetti - è tutta spostata su Israele, come se in gioco ci fosse
solo l'esistenza di quello stato, ma il problema è un altro e ci riguarda molto da vicino.  Le conseguenze sono ancora più drammatiche rispetto all'operazione "piombo fuso"  che comunque provocò 1.500 morti tra i civili palestinesi».
Il Comitato protesta contro la vendita di armamenti da parte dell'Italia che tocca da vicino anche la provincia di Varese, perché gli M346, aerei addestratori prodotti dall'Alenia- Aermacchi a Venegono Supeirore vengono venduti anche agli israeliani. «Ci vuole un embargo generale delle forniture di armi ad Israele - continua Bianchetti - perché non rispetta le risoluzioni dell'Onu. Quindi chiediamo che i 30 caccia non vengano consegnati all'aeronautica di quel paese».
La questione è delicata anche sul piano delle relazioni interne soprattutto con il sindacato confederale provinciale.  «Viviamo una sorta di schizofrenia - conclude Bianchetti-. A Varese il sindacato plaude alla vendita di quegli aerei, come se quelle forniture non avessero conseguenze, mentre a livello nazionale, ad esempio la Fiom, ha una posizione contraria. Stesso discorso vale per la sinistra, troppo impegnata a fare dei distinguo e a ricercare un equilibrio inesistente in questo dramma. Bisogna uscire da questa situazione e riconoscere che esiste un piano etico che non può' sottostare a certe logiche».

FOTO manifestazioni in Italia di ieri

Pubblichiamo alcune foto delle manifestazioni che si sono tenute ieri in Italia per dire no alle servitù militari, no agli M346 a Israele, no ad ogni fabbrica bellica, no alle esercitazioni militari, in solidarietà alla Sardegna occcupata militarmente!

13/09/2014 Caselle (Torino)



 13/09/2014 Capo Frasca, Sardegna.
 13/09/2014 Varese

mercoledì 10 settembre 2014

Sabato 13 settembre MANIFESTAZIONI per dire NO ALL'OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA

Sabato 13 settembre MANIFESTAZIONI in varie parti d'Italia, per dire NO ALL'OCCUPAZIONE MILITARE DELLA SARDEGNA, no alle guerre, no alle armi, no alle basi militari in italia, perchè noi ripudiamo la guerra!

 

Oltre alla manifestazione Nazionale in SARDEGNA: https://www.facebook.com/events/786429511377063/?fref=ts


si scenderà in Piazza anche:


A PALERMO: https://www.facebook.com/events/1467675810161596/

A VARESE: https://www.facebook.com/events/686515981434687/?ref=22

A NOVARA: https://www.facebook.com/events/1507412416164960/?source=1

A MASSA: https://www.facebook.com/events/299367763588198

A PORDENONE: http://www.casadelpopolo.org/incontri-pubblici/per-la-pace-e-i-diritti-del-popolo-palestinese-sabato-13-settembre-catena-umana-a-pordenone/



ATTENZIONE! La manifestazione di VARESE si terrà in Piazza XX Settembre, non più in Piazza del Podestà!




Anche Torino si aggiunge alle varie manifestazioni in Italia:

SABATO 13 dalle ore 16,00 a CASELLE (TO) in Piazza Boschiassi

PRESIDIO ANTIMILITARISTA

CONTRO l’occupazione militare del territorio
CONTRO le produzioni di morte
CONTRO la cooperazione tra Italia e Israele

Il presidio è parte della mobilitazione contemporanea in varie città italiane, in collegamento con la manifestazione nazionale MANIFESTADA NATZIONALE CONTRA A S'OCUPATZIONE MILITARE DE SA SARDINIA che si terrà alle 16,30 di fronte al Poligono Militare di capo Frasca in Sardegna.

Assemblea Beit Filastin Torino

Info: baitfilastin.torino@gmail.com facebook: Beit Filastin Torino

martedì 9 settembre 2014

Sabato 13 settembre dalle ore 15 PRESIDIO a NOVARA

Sabato 13 settembre dalle ore 15 
PRESIDIO  
L.go Costituente area verde Allea 
(a lato sede Posta Centrale) 
a NOVARA

per sottolineare quanto in discussione in parlamento a proposito degli F-35 (le mozioni che saranno votate tra la fine della settimana prossima e quella successiva) vedi link: http://www.disarmo.org/nof35/ e per solidarizzare con i sardi che lo stesso giorno manifestano contro le basi militari, le servitù militari, le esercitazioni militari, l'occupazione militare della loro terra. 
Vedi link: https://www.facebook.com/events/786429511377063/?fref=ts
Ovviamente il presidio è pure rivolto a ribadire la nostra opposizione contro tutte le guerre e le fabbriche di morte.

Movimento NO F-35 Novarese
https://www.facebook.com/events/1507412416164960/?source=1

VARESE sabato 13 settembre PRESIDIO CONTRO GUERRE, ARMI, BASI MILITARI E DISINFORMAZIONE



Il Comitato NO-M346 ad Israele (della provincia di Varese) ed il Comitato varesino per la Palestina

In risposta all’ ennesimo massacro di palestinesi rinchiusi a Gaza e pressoché indifesi, compiuto da Israele col consenso della grande maggioranza dei suoi cittadini  nel silenzio internazionale e con la connivenza o l’aperta complicità di molti governi, fra cui quello italiano in prima fila,  in sintonia con l’ appello:

Lanciamo un appello a tutte le realtà che in Italia lottano contro la presenza delle basi di guerra e lo sfruttamento del territorio per attività connesse con l’aggressione ad altri popoli, affinché sia data visibilità e risonanza alla manifestazione con altre iniziative pubbliche in concomitanza, a sostegno della manifestazione del 13 settembre a Capo Frasca in Sardegna e in sinergia con i movimenti che operano nei diversi contesti locali”, diffuso dall’ Associazione Amicizia Sardegna Palestina, dal gruppo BDS Sardegna e dall’ UDAP – Unione Democratica Arabo-Palestinese (https://www.facebook.com/events/786429511377063/?ref=22 )



Ivitano tutti ad unirsi alla pubblica protesta che si terrà SABATO 13 SETTEMBRE anche A VARESE 
(come in diverse citttà italiane) 
DALLE ORE 15 ALLE 19, IN PIAZZA XX SETTEMBRE




·        in opposizione a tutte le armi e tutte le guerre,  ed a tutti gli abusi del territorio per  le  servitù militari, le  basi  e le aziende belliche;
·        in opposizione alla disinformazione ed all’ abuso delle coscienze su questi temi
·        contro le consegne dei 30 caccia M346 Alenia-Aermacchi ad Israele (il terzo velivolo sarà consegnato in settembre)
·        contro le esercitazioni militari di Israele in Sardegna , in settembre
·        contro ogni accordo di cooperazione italo-israeliano, specie in ambito militare
·        per un embargo generale delle forniture di armi ad Israele, stato che non osserva le risoluzioni ONU, stato dotato di armi nucleari senza aver mai firmato i trattati   internazionali, stato perennemente in guerra
·        per il boicottaggio dell'economia israeliana, sulla base delle indicazioni BDS (www.bdsitalia.org )

mercoledì 3 settembre 2014

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE. ESPOSTO-DENUNCIA


Noi, sottoscritti, Ugo Giannangeli, nato a Roma il 23/7/1949, residente a Veniano, via Fontanelle, 38;  Filippo Bianchetti, nato a Bolzano il 27/11/1952, residente a Varese, viale Dandolo 29; Fiorella Gazzetta, nata a Varese il 4/10/1955, residente a Varese, viale  Dandolo 29; Marco Varasio, nato a Sant’Angelo Lodigiano il 18/2/1987, residente a Milano, via Cadore 29; Giuseppe Orlandi, nato a Empoli il 17/2/1946, residente a Varese, via Aurora 4,  in proprio e quali membri delle associazioni “ Comitato No M346 ad Israele”, “ Comitato Varesino per la Palestina” , “ Forum contro la guerra”, rete BDS Italia ( Boicottaggio, Disinvestimenti, Sanzioni verso Israele) , esponiamo quanto segue.
La legge 9/7/1990 n. 185 contenente norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento all’art. 1 prevede, tra l’altro, il divieto della esportazione verso Paesi in stato di conflitto armato, verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell’art. 11 della Costituzione e verso Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’UE o del Consiglio d’Europa.
Nonostante questa chiara dizione il governo italiano in data 17/5/2005 ha sottoscritto un accordo di cooperazione militare con lo stato di Israele.
In particolare l’Alenia Aermacchi, azienda del gruppo Finmeccanica, con sede a Venegono superiore, ha concluso in data 19/7/2012 un accordo per la vendita ad Israele di 30 aerei M346.
Gli aerei M346 sono usualmente definiti “ addestratori” perché utilizzati per addestrare i piloti all’uso degli F35, ma, in realtà, con semplici interventi di armamento, sono anche utilizzabili come cacciabombardieri.
Rientrano, pertanto, nella categoria degli armamenti di cui all’art. 2 lettera g) L.185/90.
Israele è uno stato che, dal suo nascere nel 1948, ha continuamente affrontato conflitti armati con gli stati arabi confinanti, occupa illegalmente i Territori palestinesi e disattende metodicamente le risoluzioni ONU che gli intimano, tra l’altro, il ritiro dai Territori Occupati e il rispetto del diritto umanitario.
E’ stato accertato che Israele ha commesso ripetutamente crimini di guerra e contro l’umanità e quotidianamente viola il diritto umanitario e la normativa a tutela della popolazione  sotto occupazione ( convenzioni de L’Aja e di Ginevra).
Limitandoci agli ultimi anni, la responsabilità di Israele è stata accertata dal rapporto della Missione di inchiesta delle Nazioni Unite presieduta dal giudice Goldstone in relazione alla “guerra” contro la popolazione di Gaza denominata “ Piombo fuso” del Dicembre 2008/Gennaio 2009 ( oltre 1400 uccisi, di cui oltre 300 bambini, migliaia di feriti, distrutte case, scuole, ospedali). Il rapporto Goldstone è stato fatto proprio anche dal Parlamento europeo il 10/3/2010.
Amnesty International ha accertato crimini di guerra e contro l’umanità commessi da Israele nell’ambito della “guerra” contro Gaza nel Novembre 2012 che ha ucciso oltre 200 Palestinesi ( “operazione Pilastro di difesa”, rapporto di Amnesty del 2013).
Il rapporto di una ulteriore indipendente organizzazione internazionale, Human Rights Watch, accerta e denuncia la quotidiana violazione del diritto umanitario nei T.O. ( rapporto del 2010). Solo a titolo esemplificativo: incarcerazione indiscriminata senza capo di accusa e quindi senza possibilità di difesa, continuamente prorogabile ( c.d. detenzione amministrativa); abbattimento di case, scuole, piantagioni (soprattutto oliveti); sottrazione di risorse idriche; diniego di concessioni edilizie; espansione coloniale nei Territori destinati allo stato di Palestina ; limitazione del diritto di libera circolazione attraverso centinaia di check points, by pass roads, per non dire del muro c.d. dell’apartheid; confisca di terre; una complessa normativa volta a discriminare la popolazione non ebraica.
Per quanto attiene, invece, alle condotte tenute in occasione delle guerre, i rapporti sopra citati denunciano gli attacchi deliberati contro i civili e contro obiettivi non militari (scuole, ospedali, autoambulanze); l’uso deliberatamente sproporzionato della forza per colpire la popolazione civile; l’uso dei civili come scudi umani; le detenzioni illegali di civili; la punizione collettiva della popolazione; la deliberata distruzione delle fondamenta della vita civile.
Si può concludere, pertanto, che Israele rientra ampiamente, per più titoli, nel campo dei Paesi cui dovrebbe essere inibita la vendita di armamenti ex art. 1 L. 185/90.
In palese violazione della normativa, invece, l’Alenia Aermacchi ha stipulato il contratto di cui si è detto e in data 9 luglio 2014, a guerra iniziata, ha consegnato i primi due aerei che sono decollati alla volta della base israeliana di Hatzerim.
A guerra iniziata perché dall’8 Luglio 2014 è in corso,infatti, come è noto, un ennesimo massiccio attacco contro la popolazione di Gaza (c.d. “Margine difensivo”), che già ora ha superato la violenza distruttiva di “ Piombo fuso”. Già oggi la popolazione di Gaza ( oltre 1.700.000 persone con la più alta densità abitativa del mondo) è senza acqua, senza energia elettrica, senza rifornimenti di viveri e medicine, in un territorio devastato dai bombardamenti aerei prima e dall’attacco di terra dopo. Mentre scriviamo gli uccisi sono oltre 1800 ( 86% civili), di cui circa 350 bambini ( dati UNICEF), migliaia i feriti, centinaia di migliaia gli sfollati. Tutto è voluto e preordinato: è stato affermato che è in fase di attuazione la c.d. dottrina Dahiya che teorizza l’uso sproporzionato della forza per infliggere sofferenza alla popolazione al fine di conseguire obiettivi politici. E’ esattamente l’antitesi del diritto umanitario internazionale.
Il 23/7/2014 è intervenuta una risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell’ONU che ha riconosciuto che è in corso un conflitto tra parti non uguali e che le azioni non sono tra loro comparabili; ha condannato le operazioni militari israeliane poste in essere sin dal 13/6/2014 nei Territori Occupati; ha denunciato la violazione del diritto umanitario da parte di Israele; ha ricordato ad Israele gli obblighi del Paese occupante; ha intimato l’immediata  cessazione dell’offensiva e ha istituito una Commissione di inchiesta. La risoluzione, come tutte le precedenti dal 1948 ad oggi, è rimasta disattesa.
E’ assolutamente certo che la Commissione, se e quando potrà essere operativa, accerterà anche in questo caso la commissione di crimini di guerra e contro l’umanità da parte di Israele, così come avvenuto col rapporto Goldstone per una strage di dimensioni ridotte rispetto alla attuale : il numero degli uccisi è già superiore, anche se mancano al conteggio tutti i feriti che moriranno per l’impossibilità di cure e tutti i cadaveri ancora sepolti sotto le macerie; per quanto riguarda la distruzione di immobili, in questa occasione, oltre a case, scuole ( anche dell’ONU) e ospedali, sono stati distrutti orfanotrofi e l’unica centrale elettrica della Striscia.
Nello stesso giorno della risoluzione ONU la ministra della difesa Pinotti, rispondendo, per conto della ministra per gli affari esteri Mogherini, ad una interrogazione parlamentare sulla palese violazione della legge n. 185/90 da parte del governo attraverso la fornitura di armamenti ad Israele, di fatto eludeva la domanda.
                                                      ******
Alla luce di quanto esposto ci chiediamo come sia stato possibile autorizzare e non sospendere la consegna dei primi aerei a strage in corso.
E’ verosimile che questi aerei siano attualmente operativi sul cielo di Gaza; in tal caso il governo italiano che ha autorizzato la consegna è divenuto  complice della strage in atto, avendola favorita ed agevolata con la fornitura di ulteriore armamento, una vera e propria ipotesi di concorso.
Vi è una sola alternativa  ipotizzabile : che l’Alenia Aermacchi, consapevole della gravità della situazione e quindi del rischio di vedersi negare l’autorizzazione dai competenti ministeri, non l’abbia richiesta. Si attenuerebbe così la responsabilità del governo ma l’Alenia incorrerebbe in pieno nelle ipotesi di responsabilità penale di cui agli artt. 23 e seguenti della L.185/90.
Gli accertamenti che ci accingiamo a chiedere potranno anche verificare il ruolo nella vicenda di Unicredit, l’Istituto bancario che finanzia l’operazione.
La “Dichiarazione per il settore della difesa” dell’Unicredit recita che questo istituto può operare solo in Paesi che ottemperano ai principali Trattati e alle principali convenzioni internazionali. Poiché la “Dichiarazione” di Unicredit fa riferimento anche alle armi nucleari, appare opportuno aggiungere e ricordare che Israele, pur detenendo un imponente armamentario nucleare  (come ha denunciato a sue spese  Vanunu!) non ha sottoscritto il trattato di non proliferazione delle armi atomiche ( coerentemente con la negazione di possederne). C’è da chiedersi, allora, come mai Israele si sia così allarmato quando un razzo è caduto nei pressi della base nucleare di Dimona.

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Per le esposte ragioni, i sottoscritti chiedono che la Procura della Repubblica competente ( allo stato riteniamo competente quella di Varese in base alla dislocazione a Venegono Superiore della fabbrica Alenia Aermacchi da dove sono decollati gli aerei) voglia accertare:
-se  Alenia Aermacchi ha chiesto l’autorizzazione ai ministeri competenti per la consegna dei due aerei
-in caso affermativo, come sia stato possibile concedere l’autorizzazione con l’azione militare in atto a Gaza e se l’autorizzazione non sia stata ottenuta con mezzi illeciti, anche alla luce delle precedenti indagini della Procura di Busto Arsizio che hanno coinvolto Finmeccanica e Agusta Westland per ipotesi di corruzione
-in caso negativo, vorrà il magistrato valutare se procedere nei confronti della Alenia Aermacchi e dei suoi responsabili in relazione alle fattispecie di cui agli artt. 23 e seguenti L.185/90 ( falsità di atti e commercio non autorizzato).

Si formula espressa richiesta di avviso ex art. 408 c.p.p. nella denegata ipotesi di richiesta di archiviazione.
Nominiamo difensore l’Avv. Marco Lacchin del foro di Varese, con studio in Varese, via Magatti 2

Si allegano i seguenti documenti:
1)    Notizia della firma dell’accordo 19/7/2012 tratta dal sito del ministero della difesa
2)     Notizia della consegna dei primi due velivoli tratta dal sito della Alenia Aermacchi
3)     Attestazione della autorizzazione ad  Unicredit a corrispondere un finanziamento di  469,2 milioni per la fornitura di 30 velivoli M346 ad Israele  tratta dal sito di Unicredit
4)     Risoluzione del Consiglio per i diritti umani del 23/7/2014 tratta dal sito ONU.

Varese, 4 Agosto 2014

Ugo Giannangeli  
                                                         
Filippo Bianchetti
                                                         
Fiorella Gazzetta                                                           

Marco Varasio

Giuseppe Orlandi

martedì 2 settembre 2014

1° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea “I Popoli che Resistono”

 Riceviamo e pubblichiamo.




Il Centro di Documentazione Invicta Palestina in collaborazione con l’artista Simona Ponzù Donato
E
il Patrocinio del Comune di Pentone (CZ)
organizzano:

1° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea
“I Popoli che Resistono”


PREMESSA>
Il I Concorso di Arte Contemporanea “I Popoli che Resistono” è organizzato dal Centro di Documentazione Invicta Palestina, in collaborazione con l’artista Simona Ponzù Donato con il Patrocinio del comune di Pentone (CZ). Tale manifestazione nasce con l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e divulgare quanto più possibile ciò che continua ogni giorno a subire il popolo Palestinese e tutti “I Popoli che Resistono”. LE OPERE PARTECIPANTI a questo concorso SARANNO DONATE E VENDUTE in un’asta e il ricavato sarà versato a TERRE DES HOMMES (www.terredeshommes.it) per l’acquisto di medicinali e generi di primissima necessità, la campagna SOS GAZA è patrocinata dall’Ambasciata Palestinese in Italia.

INFORMAZIONI GENERALI>

In occasione della seconda edizione de “I Popoli che Resistono” si tiene il primo Concorso d’Arte Contemporanea, aperto a artisti dilettanti e professionisti, nel quale sono ammesse tutte le tecniche d’ espressione artistica. Le opere dovranno pervenire ENTRO E NON OLTRE il 30 Agosto 2014° all’indirizzo Invictapalestina Via Garibaldi 2 88050 Pentone (CZ) e saranno esposte a Pentone (CZ) in occasione della chiusura del Tour “I Popoli che Resistono”. In questa edizione saranno 12 i partecipanti premiati.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE>

L’iscrizione avverrà tramite adesione all’indirizzo mail concorsonazionale@invictapalestina.org e per partecipare sarà richiesto agli artisti il PAGAMENTO di una QUOTA DI ISCRIZIONE di 5.00 euro.
Gli artisti che intendono aderire, che siano professionisti o principianti, sono invitati a realizzare delle opere che siano inerenti con le tematica del tour, quindi la RESISTENZA DEI POPOLI A OGNI FORMA DI OPPRESSIONE.
Sono ammesse tutte le tecniche d’arte: pittura, disegno, tecniche miste, incisione, scultura, fotografia, installazioni, video e altro.
Le opere dovranno pervenire ENTRO E NON OLTRE il 30 Agosto 2014 all’indirizzo Invictapalestina Via Garibaldi 2 88050 Pentone (CZ) e saranno esposte a Pentone (CZ) in occasione della chiusura del Tour “I Popoli che Resistono”. Le immagini delle opere ultimate dovranno pervenire ENTRO E NON OLTRE il 25 Agosto 2014 all’indirizzo email concorsonazionale@invictapalestina.org.





AVVISO CONSEGNA POSTICIPATA AL 15 SETTEMBRE!!
Comunichiamo ai gentili partecipanti e a coloro che intendevano aderire al 1 Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea “I Popoli che Resistono” che il termine ultimo di consegna delle opere è stato posticipato al 15 SETTEMBRE
REGOLAMENTO---->http://www.invictapalestina.org/popoli2014/concorso_nazionale.pdf

ADESIONE E VERSAMENTO QUOTA DI PARTECIPAZIONE >
L’iscrizione avverrà tramite adesione all’indirizzo mail concorsonazionale@invictapalestina.org , inviando il proprio Nome e Cognome e la propria forma d’espressione artistica. Per partecipare sarà richiesto agli artisti il PAGAMENTO di una QUOTA DI ISCRIZIONE di 5.00 euro.
La QUOTA DI ADESIONE può essere versata scegliendo la modalità preferita, segnalando nelle causali:
Nome: cognome - Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea
Si può effettuare pagamento su Poste Pay intestata a: Citriniti Rosario postepay num: 4023 6006 0289 5148 Comunicando tramite email gli estremi del versamento all’indirizzo: info@invictapalestina.org
Oppure tramite Bonifico Bancario intestato a: Citriniti Rosario IBAN IT 74 A 03268 01199 001365485430 Causale: Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea e comunicando tramite email gli estremi del versamento all’indirizzo: info@invictapalestina.org.
E’ inoltre possibile fare il versamento on line utilizzando i canali più diffusi direttamente sul sito alla pagina http://www.invictapalestina.org/donazione.htm.

VOTAZIONE DELLE OPERE IN CONCORSO>

A scadenza del termine di spedizione le immagini delle opere in concorso, saranno esposte virtualmente sul sito del Centro di Documentazione Invicta Palestina (http://www.invictapalestina.org/ ). La votazione delle opere avverrà tramite ISCRIZIONE alla MAILING LIST del sito di Invicta Palestina e ciascun iscritto potrà esprimere la propria preferenza SOLO UNA VOLTA.
Si voterà ENTRO E NON OLTRE il 30 Settembre 2014.

PREMIAZIONE>
L’esito del Concorso a termine delle votazioni il 15 Ottobre sarà reso noto attraverso il sito e la pagina Facebook di Invicta Palestina e sarà comunicata al pubblico tramite il sito e comunicati stampa la data ufficiale dell’evento di premiazione, Patrocinato dal Comune di Pentone (CZ).
In questa edizione saranno 12 i partecipanti premiati. Per il PRIMO POSTO è stato assegnato UN PREMIO DI 400 EURO, per il SECONDO POSTO un premio di 100 EURO, il TERZO POSTO una stampante e i successivi vincitori riceveranno dei libri offerti dal Centro di Documentazione Invicta Palestina.

ESPOSIZIONE OPERE E DONAZIONE>
Le opere che partecipano al Concorso, saranno esposte in occasione della premiazione che si terrà presso il Comune di Pentone (CZ). Dopo la premiazione sarà comunicato sul sito e tramite mezzo stampa le modalità con le quali LE OPERE SARANNO MESSE ALL’ASTA e ricavato sarà versato a TERRE DES HOMMES (www.terredeshommes.it) per l’acquisto di medicinali e generi di primissima necessità, la campagna SOS GAZA è patrocinata dall’Ambasciata Palestinese in Italia.


INFO:

INVICTA PALESTINA
Sito Web: http://www.invictapalestina.org/
E mail: info@invictapalestina.org E mail del concorso: concorsonazionale@invictapalestina.org
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Invictapalestina/137073076339915?fref=ts